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Ocado UK domina nel campo della consegna online di alimenti freschi e Kroger ne ha rapidamente preso il controllo negli Stati Uniti.

Amazon e Walmart hanno investito milioni nell’e-commerce, ma, con un accordo, Kroger ha avuto la brillante idea di consegnare online generi alimentari.
Gli americani attualmente acquistano online solo il 2% di generi alimentari, specialmente i prodotti confezionati con lunga durata di conservazione, come l’acqua e il caffè. La consegna diretta di frutta e verdura fresca invece, è più sviluppata nell’Europa Occidentale e in Cina. Anche in Inghilterra circa il 6% delle vendite di cibo avviene online.

Gli Stati Uniti sembrano pronti a recuperare, infatti, l’acquisizione circa un anno fa di Amazon di ‘Whole Food’, ha portato a nuovi sforzi da parte dei supermercati tradizionali, che si sono aperti alla vendita online dei propri prodotti. Da allora quest’ultimi hanno firmato una serie di accordi con imprese tecnologiche specializzate: di gran lunga l’accordo più importante è quello dello scorso mese quando Kroger inizia a collaborare con il supermercato online inglese Ocado.

Ocado ha investito molto nella robotica e nei software necessari per automatizzare gli ordini dei prodotti freschi nelle sue unità di business. Nel suo magazzino principale in Andover, nel sud est dell’Inghilterra, i robot sono impegnati costantemente a sistemare le tantissime scatole impilate per esporre i giusti generi alimentari per i raccoglitori, in modo tale da prenderli al posto dei consumatori. Questo approccio tecnologico è particolarmente costoso, ma può raggiungere percentuali di ritiro migliori rispetto alle soluzioni più manuali sviluppate da aziende come Tesco in Inghilterra e l’unità di Ahold Delhaize’s Peapod negli Stati Uniti.

Ocado è tuttora focalizzato sulla vendita di queste tecnologie al di fuori del proprio mercato e con Kroger ha in progetto di costruire 20 magazzini automatizzati in tre anni, fattore che ha stupito molto gli investitori. Quel giorno infatti, le azioni di Ocado sono aumentate del 44%.

Kroger ha pianificato di utilizzare i magazzini non solo per la consegna a casa, come Ocado in Inghilterra, ma anche per soddisfare gli ordini online per la raccolta nei negozi, e anche per consegnare qualche prodotto alla sua rete di negozi abituali. Questa è probabilmente l’unica via che può giustificare questi grandi sforzi, dato il limitato volume di ordini online di beni alimentari negli Stati Uniti e la bassa densità di popolazione del paese rispetto all’Europa.

È probabile che questo accordo provochi risposte da parte di Walmart e dall’unità ‘Whole Food’ di Amazon, che non hanno investito molto nell’automatizzazione degli ordini di beni alimentari online. “Amazon ha tutta l’intenzione di ricostruire la propria catena logistica. Non l’hanno ancora fatto,” disse Brittain Ladd, consulente industriale che ha lavorato sia per Amazon che per Kroger.

L’accordo di Kroger con Ocado vieta alle aziende inglesi di condividere le tecnologie con i rivenditori americani, tuttavia le start up stanno cercando di riprogettare online la propria catena logistica di beni alimentari. Mr. Ladd pensa che una delle più promettenti sia CommonSense Robotics, start up israeliana selezionata dai formatori di Alphabet Chairman Eric Schmidt, fra altre.

La sfida fra supermercati tradizionali e negozi di alimentari richiederà probabilmente un capitale aggiuntivo: Brokerage Bernstein ha infatti stimato che la costruzione dei nuovi magazzini di Kroger progettati da Ocado, costeranno approssimativamente 400 milioni di dollari. Inoltre, per gli investitori l’e-commerce è ancora un canale difficile da rendere redditizio, quindi qualsiasi crescita delle vendite online a scapito delle vendite nei negozi colpirà i margini. Entrambe queste pressioni possono essere coordinate dai grandi giocatori, ma renderanno i flussi di cassa difficili da gestire.

Per ricordare cosa può succedere quando i grandi rivenditori sono in ritardo con l’e-commerce, si possono prendere in considerazione gli esempi della catena di abbigliamento H&M, le cui azioni si sono più che dimezzate in tre anni e di Toys ‘R’ Us, che è fallita. I negozi di alimentari sembrano pronti a proporre i propri prodotti online, mentre i grandi supermercati non hanno scelta se non investire.

 

Fonte: The Wall Street Journal

Autore: Stephen Wilmot

 

U.K.’s Ocado has mastered automated fresh food delivery and Kroger quickly took the lead in the U.S. by hiring them

Amazon and Walmart have invested billions in e-commerce. Yet with one deal, Kroger took the lead in grocery delivery. Expect the two retail giants to fight back.

Americans currently buy just 2% of their food online. Those orders are dominated by packaged products with long shelf lives, such as bottled water and coffee pods. Home delivery of fresh fruit and vegetables is much more developed in both Western Europe and China. In the U.K. roughly 6% of food sales are online.

The U.S. looks poised to catch up. Amazon’s takeover of Whole Foods a year ago injected a new urgency into traditional supermarkets’ efforts to sell goods online. They have since signed a flurry of deals with specialist tech companies. By far the most significant came last month when Kroger said it would work with U.K. online supermarket Ocado.

Ocado has invested heavily in the robotics and software necessary to automate fresh-food orders in its U.K. business. In its flagship warehouse in Andover, South East England, robots constantly shuffle a “hive” of stacked boxes to expose the right groceries for human pickers to bag on behalf of customers. This high-tech approach is expensive, but can achieve much better picking rates than the more manual solutions developed by the likes of Tesco in the U.K. and Ahold Delhaize’s Peapod unit in the U.S.

Ocado is now focused on selling this technology outside its home market. The scale of its deal with Kroger, which involves building 20 automated warehouses over three years, took investors by surprise, and Ocado shares leapt 44% on the day.

Kroger plans to use the warehouses not just for home delivery, as Ocado uses them in the U.K., but also to fulfill online orders for collection in stores, and even to deliver some items to its regular store network. This is likely the only way it could justify such a large commitment, given the still limited volumes of online grocery orders in the U.S. and the country’s low population density compared with Europe.

The deal is likely to provoke responses from Walmart and Amazon’s Whole Foods unit, which haven’t invested much in automating online grocery orders. “Amazon has every intention of re-engineering their supply chain. They just haven’t done it yet,” says Brittain Ladd, an industry consultant who has worked for both Amazon and Kroger.

Kroger’s agreement with Ocado barred the U.K. company from sharing its technology with other U.S. retailers. But startups are also trying to rethink the online grocery supply chain. Mr. Ladd thinks one of the most promising is CommonSense Robotics, an Israel-based company seeded by former Alphabet Chairman Eric Schmidt, among others.

The likely race among supermarkets into grocery tech will require additional capital. Brokerage Bernstein estimates that Kroger’s new Ocado-designed warehouses will cost roughly $400 million to build. Another problem for investors is that e-commerce is still hard to make profitable, so any growth in online sales at the expense of store sales will hit margins. Both pressures are manageable for the largest players, but will make it harder for them to grow cash flows.

If this doesn’t sound appealing, neither does the status quo. For a reminder of what can happen when retail giants are late to e-commerce, investors need look no further than clothing chain H&M , whose shares have more than halved over three years, or Toys ‘R’ Us, which went bust. Groceries look set to follow books, electronics and clothes online. Big supermarkets have no choice but to invest.

 

Source: The Wall Street Journal

Author: Stephen Wilmot

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