L’evoluzione dell’ E-commerce italiano

Se definiamo il tasso di penetrazione come il numero di clienti (ad esempio italiani) sul numero di clienti totali, notiamo come l’italia abbia un tasso di penetrazione molto inferiore rispetto ad altri paesi, nonostante la sua crescita negli ultimi anni sia maggiore di tutti i principali concorrenti.

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Questo articolo si propone di analizzare in che modo si è evoluto l’e-commerce in Italia, commentando non solo la variazione della domanda e l’offerta, ma anche quali sono i settori dominanti e come si posiziona il nostro paese rispetto alle altre nazioni.

Se andiamo a valutare gli acquisti dei clienti italiani sul web possiamo certamente affermare che essi siano in crescita, non solo perché acquistare è più facile e veloce, ma anche perché l’e-commerce abbatte i costi e riduce i tempi.

Le principali fonti di scelta di siti nostrani, rispetto ai siti stranieri sono dovute probabilmente sia alla qualità del marchio italiano, che comunque è sempre una garanzia, sia alle tasse doganali e alle spese di spedizione sicuramente più convenienti.

Proprio per la qualità di prodotto e la vastità di scelta gli e-commerce italiani cominciano ad avere sempre più consumatori stranieri: dal 2011 ad oggi infatti la discrepanza rispetto ai consumatori italiani si è ridotta di quasi 10 punti percentuali.

Per quanto riguarda i settori, invece, immaginando di dividerli per semplicità solo in “prodotti” e “servizi”, si registra una differenza netta: il settore dei servizi è ancora in grande vantaggio sui prodotti (soprattutto tutta l’area riguardante il turismo: voli, hotel, pacchetti esperienziali) , ma direi di non sottovalutare assolutamente il settore dei prodotti, che ha iniziato una discreta rimonta.

Sempre più aziende infatti ritengono importante avere un supporto digitale alla vendita per arrivare a soddisfare tutte le tipologie di consumatori.

Il settore dell’abbigliamento e quello dell’arredamento registrano le percentuali più alte, seguite dal settore informatico ed elettronico. Ancora pochi punti percentuali per i giocattoli e il Food&Grocery.

Se definiamo il tasso di penetrazione come il numero di clienti (ad esempio italiani) sul numero di clienti totali, notiamo come l’italia abbia un tasso di penetrazione molto inferiore rispetto ad altri paesi, nonostante la sua crescita negli ultimi anni sia maggiore di tutti i principali concorrenti.

Ciò significa che non è sufficiente creare un sito online per la compravendita dei prodotti, ma è anche necessario spingere su aspetti come la creatività delle immagini, l’ottimizzazione delle pagine e dei contenuti, l’integrazione con lo stoccaggio e la spedizione della merce.

La maggior parte di questi dati sono stati acquisiti dall’Osservatorio eCommerce B2C.

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